Ulvedharr - Total War
Genere: Thrash Metal
Etichetta: Scarlet Records
Anno 2017
Secondo il parere di chi scrive, la scena musicale a cui gli italianissimi Ulvedharr appartengono è divenuta molto
ripetitiva. Le band, e soprattutto i dischi, tendono tutti a somigliarsi tra loro, con poche, pochissime
differenze a rendere i vari prodotti unici. C’è chi usa l’orchestra, chi utilizza delle parti prog. Ma la maggior
parte della scena si somiglia troppo. Per fortuna, gli Ulvedharr non sono tra gli ultimi.
“Total War” è un disco enorme. La formula è la stessa, come possiamo capire da “Wolves”, secondo brano
del disco (dopo una intro atmosferica). Il Black-Thrash proposto dal combo bergamasco è semplice e
diretto, senza fronzoli e senza troppe pretese. Ci sono brani più lenti e pesanti (Flagellum Dei), ma non per
questo inferiori agli altri. Anzi, abbiamo dei minuti di falso respiro prima delle mazzate, come succede in
“Inquisition”. La Titletrack alza l’asta del Black Metal, lasciandosi alle spalle un pochino il thrash rendendo
l’atmosfera del disco instantaneamente fredda e cupa, come se fosse appena finita una battaglia senza
precedenti. Atmosfera che diventa sempre più fredda con i successivi tre brani, che non fanno altro per
l’appunto che rincarare la dose. Ed ecco che ad appena una canzone dalla fine la band rallenta, ritornando
brevemente alle atmosfere del terzo brano. Siamo giunti alla fine di questa guerra, l’ultima battaglia ci sta
aspettando, il campo ormai è disseminato di morte e sangue, tristezza e desolazione. L’arrivo di una nuova
era oscura è imminente, e i 4 minuti di “The Dark Age” non fanno altro che accompagnare gli eserciti in una
marcia veloce e devastante, ma dal sapore molto forte di morte. Ma la chiusura ci svela una cosa
importante, ci fa riflettere su una cosa essenziale: la guerra non avrà mai fine.
Pausa, tregua. Ma mai una
fine.
Detto questo, è bene ripetere alcune cose. Gli Ulvedharr, con “Total War”, hanno mostrato che, anche se
fai la stessa cosa fatta da centinaia di band prima di te, se lo fai con passione e voglia di farlo, riesci a farlo
benissimo. Il disco è indispensabile per chiunque ami il genere, ma altrettanto essenziale per chiunque
voglia approcciarsi o, come me, voglia dare una seconda chance al buon caro Black-Thrash metal. Certo,
all’interno non ci troverete canzoni memorabili o passaggi unici, ma va benissimo proprio per la sua
semplicità.
Un disco che trasuda morte e disperazione ma che soprattutto non lascia prigionieri.
Peccato solo per la copertina, disegnata in modo “infantile” e abbastanza “banale”, messa a confronto al
contenuto del disco stesso.
A cura di:
Antonio Rubino (Heavymagazine.it °)
Rate: 7,5
Tracklist:
This Is War...Wolves
Flagellum Dei
Inquisition
Total War
Wrath of Brenn
Krigaren
Master of Slavery
Legion
The Dark Age
...Will Never End
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